Dallo studio commissionato da RGI a Celent, gruppo Oliver Wyman, si evince che anche se l’82% delle Compagnie italiane pensa che la digitalizzazione sia un key driver per lo sviluppo del business, solo il 5% ne ha completato l’attuazione.
A confermarlo, anche uno studio di Bain&Company, società specializzata nella consulenza strategica e organizzativa: nei prossimi anni, il 79% dei clienti si servirà del canale digitale per interagire con la propria compagnia di assicurazione. In qualche paese il digital crescerà fino a diventare il canale dominante sia per la ricerca, sia in fase di prevendita, sia di vendita. In altri paesi, invece, come la Germania, i clienti mostrano meno urgenza per l’acquisto digitale.
Tra le Compagnie che hanno scelto di allinearsi al trend digitale, vi sono l’inglese Insure The Box e l’americana Oscar, entrambe specializzate nella Rc Auto. In questo ramo, si osserva qualche movimento: in Italia, nello specifico, nascono servizi digitali legati alle nuove normative, come, ad esempio, la possibilità di verificare tramite app la copertura assicurativa dei veicoli controparte di un sinistro.
La Rc auto potrebbe subire una vera e propria rivoluzione attraverso le Google Car, e, più in generale, con gli aspetti legati all’automatizzazione della guida che alcune case automobilistiche stanno sperimentando. Queste novità, che avrebbero un forte impatto sul numero di sinistri, potrebbero influire negativamente sui bilanci delle Compagnie. [pullquote position=”right”]Si stima, ad esempio, che nei prossimi 15 anni i premi possano scendere del 60%, considerando la diffusione delle vetture in autoguida.[/pullquote]
Sebbene questo trend presenti dei rischi, introduce anche molte opportunità che possono essere trasformati in vantaggi. L’opportunità di generare nuovo valore, infatti, è alla portata di quelle compagnie che sono in grado di portare a termine cambiamenti ambiziosi, realizzati con cultura e governance rinnovate.
Più in dettaglio, la polizza assicurativa, si adatta benissimo alla digitalizzazione: è un prodotto intangibile e complesso, non si può fare leva sui cinque sensi dell’acquirente prima che l’acquisto sia effettuato. In altri termini, le coperture non possono essere viste, assaggiate, toccate, udite o annusate prima dell’acquisto. Il digital può quindi diventare una formidabile opportunità, in quanto in grado di dare alla relazione di intermediazione profondità, professionalità ed efficacia come mai prima d’ora. L’offerta di prodotti assicurativi è molto ampia, anche perché si rivolge a soggetti, persone o imprese, diversi, proponendo soluzioni adatte a esigenze molto differenti tra loro. Oltre ai prodotti per la persona è presente un’ampia gamma di offerte per le professioni e per le imprese, a loro volta suddivise in base alla dimensione o settore industriale di appartenenza. L’intermediario è chiamato a operare in vari ambiti con caratteristiche tra loro differenti e [pullquote position=”right”]il digitale rappresenta quindi un supporto ad agenti e broke[/pullquote]r. Il mercato spinge gli intermediari verso la specializzazione, perché il cliente vuole sempre maggior competenza e professionalità dai suoi interlocutori anche in campo assicurativo. Ma agenti e broker non possono essere esperti di tutti gli ambiti: ecco quindi che il digitale diventa non solo uno strumento utile ma persino indispensabile a supporto del lavoro.