Le prestazioni, nel mondo delle app mobile, sono di fondamentale importanza, in quanto rappresentano un fattore decisivo per stabilire se un utente continuerà ad utilizzare un’applicazione o la abbandonerà dopo uno o due tentativi.
L’utente, quando scarica un’applicazione da un app store, si aspetta che questa garantisca un utilizzo dei servizi, come la selezione e l’acquisto di prodotti, con un tempo di reazione più rapido, o quantomeno uguale, rispetto a qualsiasi sito web utilizzato prima.
Spesso gli sviluppatori non valutano la larghezza di banda della rete mobile utilizzata o le capacità del dispositivo, aspetti che entrambi si ripercuotono pesantemente sulle prestazioni percepite dall’utente.
Dato che velocità e affidabilità sono ormai imprescindibili per soddisfare le aspettative degli utenti, gli sviluppatori delle applicazioni dovranno intervenire sempre più nel definire il codice che regola la funzionalità applicativa in modo da poter compensare le diverse condizioni della rete, dei dispositivi e del server.
Quando si verifica una condizione di traffico intenso che si ripercuote sul server backend di un’applicazione o su una rete mobile o quando una connessione di rete debole rallenta le prestazioni di un’applicazione, l’applicazione stessa dovrebbe poter passare in automatico a una modalità dalle funzionalità ridotte per continuare a garantire all’utente un’esperienza dalle buone prestazioni.
Ad esempio, l’applicazione potrebbe sospendere temporaneamente la funzionalità che consente di raccomandare un prodotto ma permettere a chi la sta utilizzando di continuare la propria ricerca e l’acquisto. Un’ulteriore possibilità è impostare l’applicazione in modo che riduca in automatico il numero di immagini inserite sulla pagina del prodotto lasciandone una sola.
Con questi accorgimenti alcune caratteristiche passeranno a una modalità a bassa funzionalità ma le funzioni che rappresentano la chiave dell’applicazione potranno continuare a essere supportate appieno mantenendo prestazioni di alto livello per soddisfare i consumatori ed evitare che abbandonino l’applicazione.
Per ovviare ad eventuali problemi, si possono tracciare metriche precise, come il tempo necessario a un’applicazione per rispondere a un input dell’utente, i tassi di errore, dove avvengono i malfunzionamenti e il motivo per cui accadono, analizzando anche gli aspetti legati al contesto tecnico come la potenza delle connessioni di rete e la disponibilità di CPU e RAM. È necessario anche raggruppare le azioni compiute dagli utenti delle app monitorando l’intera esperienza d’uso per scoprire i modelli comportamentali che potrebbero indicare un’esperienza del consumatore negativa.
[pullquote position=”right”]Quando un consumatore abbandona un’applicazione bisogna, infatti, capire dove l’app ha fallito, qual è stata la prestazione che lo ha deluso per prima, in quale momento è successo, per identificare la vera causa dell’abbandono e correggere il problema.[/pullquote]
I dati relativi al comportamento dei consumatori possono essere utilizzati anche da chi si occupa del brand per ottimizzare il design dell’applicazione e creare interazioni nuove con gli utenti nel modo e momento migliore in cui se ne ha bisogno.