I due giganti del web intendono sfruttare i dati delle carte di credito per capire i trend di mercato: ecco come li possono acquisire.
Le carte di credito sono uno strumento sempre più utilizzato dai consumatori. Esse infatti permettono di compiere i più svariati pagamenti digitali e non stupisce quindi che la maggior parte delle persone abbia attivato una carta dopo aver cercato la più adatta alle proprie esigenze. Attraverso i dati delle carte è possibile quindi sapere quali sono i nostri interessi e prevedere per cosa spenderemo in futuro i nostri risparmi.
Le carte di credito possono essere importanti indicatori di comportamento, permettendo di tracciare un’analisi chiara dei trend dei consumatori. Facebook e Google lo hanno capito in anticipo, e si sono messe all’opera per ricavarne un vantaggio.
Nello scorso mese di marzo Facebook ha presentato uno strumento che consentirà ai membri di trasferire denaro su Messenger. Il nuovo programma verrà prima implementato negli Stati Uniti, e nei prossimi mesi nel resto del mondo. A detta della società di Zuckerberg le persone avranno così “un modo più conveniente e sicuro di inviare e ricevere denaro tra amici” ed ovviamente sarà totalmente gratuito.
Google invece è al lavoro su Pony Express, un progetto mediante il quale coloro che possiedono un account Gmail avranno la possibilità di ricevere e pagare le bollette tramite il proprio account di posta elettronica. Si eviteranno così gli sportelli della posta, e sarà possibile pagare le fatture con un click ed anche questa feature sarà gratuita.
I dati personali sono un enorme potenziale per i giganti del web e ovviamente la scelta di non chiedere nessun costo per le due innovazioni da parte di Google e Facebook è dovuta al fatto che la loro gratuità attrarrà molti più utenti, con la conseguenza di un maggior numero di dati personali in arrivo. Se con i rispettivi progetti di Facebook Ads e Google AdWords vi era un interesse da parte degli utenti nel comunicare i dati della propria carta, ora sono le società a premere perché i consumatori aderiscano all’iniziativa
Il pioniere di questa pratica è stato Mastercard, che tramite la sua divisione Advisors si occupa di analizzare le abitudini dei propri clienti tramite le transazioni, scoprendo ad esempio che gli automobilisti fanno il pieno alle 4 del pomeriggio o che vengono spesi in media in un ristorante 35 dollari a testa. Informazioni che basterebbero per intraprendere iniziative di marketing.
I due giganti del web avranno però accesso a dati come gusti personali e relazioni sociali a cui Mastercard non può accedere, con le opportunità in più che ne conseguono. I pagamenti potranno condizionare gli annunci che compariranno durante la navigazione web su Google o Facebook, e questo è un vantaggio competitivo da non sottovalutare.