Per molti rivoluzionerà il business dei servizi finanziari. È una tecnologia sicura, trasparente, pratica ed economica nell’identificazione del cliente, nell’antiriciclaggio e nella lotta alle frodi. Il settore bancario già la usa e ora anche le Compagnie iniziano a valutarla. Stiamo parlando del Blockchain e si prevede che potrà trasformare il modo di fare business, all’interno e all’esterno dei servizi finanziari.
In principio era il Bitcoin. Tutti ne hanno parlato. Tutti ne hanno scritto. Tutti lo conoscono. La criptovaluta che permetteva di effettuare transazioni economiche senza passare da intermediari bancari ha diviso da subito chi l’ha conosciuta in due fazioni: entusiasti e detrattori. E questi ultimi sono di più. Dubbi sono stati avanzati su chi lo ha utilizzato, sui beni che si possono comprare con i coin (tutti, anche illegali). Eppure la tecnologia che ne permette l’utilizzo sta accendendo negli ultimi mesi gli entusiasmi di molti. Il protocollo si chiama Blockchain, o catena di blocchi.
Il Blockchain viene definito come una tecnologia con database condiviso che permette operazioni complesse attraverso contratti intelligenti, ma anche il “nuovo internet” che sostituirà transazioni cartacee e contratti.
Il Blockchain si basa su un registro pubblico digitale, ad architettura distribuita, con un elenco sequenziale di transazioni protette mediante la crittografia e può avere interessanti applicazioni commerciali.
Le cinque componenti principali del Blockchain sono:
- Il registro, che contiene l’elenco delle transazioni
- La crittografia, che protegge il registro e i messaggi
- La messaggistica, che supporta le diverse tipologie di transazioni
- I nodi della rete, in grado di aggiungere transazioni al registro e di tenere aggiornata la loro copia del registro
- La validazione delle transizioni con un meccanismo di convalida tramite il cosiddetto consenso.
L’entusiasmo divampato in tempi recenti è dovuto al fatto che si è scoperto che [pullquote position=”right”]il Blockchain ha una gamma di applicazioni tendenzialmente infinite[/pullquote]. Può permettere a qualunque persona, o gruppo di persone, di collaborare, intessere relazioni lavorative, professionali, contrattuali, senza dover fare appello ad un’autorità centrale che ne sancisca la validità. Il Blockchain può essere applicato a tutto ciò che necessita che una relazione, uno scambio, siano garantiti. Notai. Istituzioni. Esperti d’arte. Proprietà intellettuale. Elezioni politiche. Insomma tutto ciò che ha a che fare con l’uomo nelle sue relazioni con altri uomini. A pensarci, possiamo definire il Blockchain come una macchina perfetta, un algoritmo inattaccabile, che genera e garantisce fiducia tra le persone in una comunità.
Questo rende il Blockchain una tecnologia particolarmente sicura e trasparente, due dei principali vantaggi oltre a velocità, praticità e a costi di transazione ridotti, soprattutto se li si compara con quelli attuali di documentazione cartacea.
Questi aspetti positivi del blockchain lo rendono particolarmente vantaggioso in ambito assicurativo, ad esempio per la verifica dell’identità del cliente e per l’ottemperanza alle normative antiriciclaggio e contro il terrorismo per ridurre le frodi e il cybercrime, per migliorare la qualità dei processi e la compliance, per ridurre i costi amministrativi, le riconciliazioni e gli errori amministrativi.
Tra i canali di distribuzione, quelli maggiormente impattati dal Blockchain potrebbero essere gli agenti plurimandatari, i broker, il canale diretto, la bancassurance e le affinities, e tutte le forme di trasferimento del rischio. Questa tecnologia è applicabile sia al ramo danni che a quello vita, ambito quest’ultimo in cui le problematiche inerenti all’identificazione del cliente, l’elenco dei beni assicurati, la certificazione della storia dei sinistri, l’accettazione del contratto con firma digitale, la gestione dei dati sensibili del cliente, la denuncia, quantificazione e liquidazione dei sinistri.